Agli atei cattolici, ai cattolici integralisti, ai cattolici ginuflessi alla curia romana ruiniana e di mons Fisichella, ai  politici “in attesa di favori elettorali ma lontani dalle Parole del S. Vangelo, perché riflettino sulla loro  ipocrita fede di scribi e farisei.

DAL VANGELO secondo MATTEO (23,1-12 )

“ in quel tempo , Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo : < sulla cattedra di  Mosè si sono seduti gli scribi ed i farisei  ( oggi chi intenderebbe Gesù?). Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.  Legano infatti pesanti  fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.  Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungono le frange; amano posti d’onore nei conviti,i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente

                                                      

DAL LIBRO DEL PROFETA MALACHIA(1,14-2,1-2,8-10)

“ Voi vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete rotto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anch’io vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie disposizioni ed avete usato parzialità riguardo alla legge…… Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro profanando l’allenza dei nostro Padri?

Ecco perché non sono sufficienti le parole di condanna del Papa verso i suoi cattolici !

La curia romana di Ruini e Fisichella accettino le parole del profeta MALACHIA capace di

rimproverare i sacerdoti perché non guidano il popolo nel dare gloria a Dio.

Quale coerenza e fedeltà al Vangelo c’è in tanti politici (pseudo) cattolici ? Le parole taglienti di Gesù dovrebbero far intervenire la curia romana non con parole ma con “ opere” : “la scomunica” verso tutti coloro che si sono macchiati di reati  “indicati” nella Parole di Gesù che interrogano una preghiera distaccata dalla giustizia, una liturgia separata dalla vita, forme di culto esteriori, comportamenti < per essere ammirati>, come alcuni gesti abituali ricercati:  complimenti, riverenze, il fregiarsi di titoli posseduti, insieme a logiche che indicano interessi privati, quali avidità di potere, spirito di dominio. Quanti sono i parlamentari cattolici convinti che per dimostrare di essere cristiani sia sufficiente esternare – non oltre le ore ventidue -  un po’ di “ osservanza”  ed un certo retribuendo devozionismo ?

Ed allora il rinnovamento della società potrà avvenire se la Chiesa avrà il coraggio di saper allontanare i “ suoi  peccatori  “ nei fatti e non con le parole.